GOOGLE RICERCA

giovedì 10 luglio 2008

POSA IN OPERA PARQUET

strip ...................posa flottante

listello ................posa incollata

listone ................posa incollata

plancia................posa incollata

maxiplancia ......posa flottante

clicca sulla parole per maggiori dettagli

mercoledì 11 giugno 2008

POSA IN OPERA DEL PARQUET

La posa tradizionale:
- Il sistema classico prevede l'inchiodatura dei listoni di legno massiccio su listelli di forma trapezoidale affondati nel massetto di cemento (lo strato sottostante la finitura). Questo tipo di posa viene normalmente scelta quando occorre ripristinare un sottofondo fortemente compromesso, oppure se si vuole conferire alla pavimentazione una certa elasticità provvedendo al contempo a un ottimo isolamento. I tempi sono piuttosto lunghi.

Un metodo molto veloce su pavimento preesistente:
- Il parquet si può realizzare direttamente sul pavimento preesistente (di marmo, ceramica ecc.) ricorrendo alla posa per incollaggio e a quella galleggiante. In entrambi i casi le doghe vengono assemblate per semplice incastro. Sono le più indicate in caso di operazioni rapide, per esempio in alloggi abitati e ristrutturazione leggera, dove in una giornata di lavoro un operatore capace è in grado di posare il parquet in un locale di notevoli dimensioni.

domenica 8 giugno 2008

Lavori eseguiti


foto 1 foto 2

foto 1: Parquet d'incenso montato a tolda di nave
foto 2: Particolare della rosa dei venti che punta il nord

Lavori eseguiti


foto 1 foto 2
foto 1: Pavimento di iroko con stella cardinale che punta il nord
foto 2 :Scala rivestita in massello di doussiè con torello

Lavori eseguiti


foto 1 foto 2
In questo lavoro da me eseguito, potete notare un rosone centrato (foto 1), su un pavimento a quadri (foto 2).

NOTIZIE E INFORMAZIONI SUL PARQUET, PERCHE' SCEGLIERE IL PAVIMENTO IN LEGNO

Perché scegliere il legno
Il legno è uno dei materiali più ecologici: è un materiale vivo, è caldo, respira, insomma è naturale. E in più dura a lungo, ha un ottimo bilancio energetico, è biodegradabile, se trattato correttamente non inquina, e può essere utilizzato nel ciclo naturale del riciclo, inoltre la facilità di manutenzione, ma anche il piacere di camminare per casa a piedi nudi, sono alcuni dei vantaggi del pavimento in legno.
Il pavimento in legno garantisce :
- Un buon isolamento termico;
- Un buon isolamento acustico;
- Un'ottima resistenza all'usura
- L'economicità: considerata la sua lunga conservazione, in funzione anche della facilità di ripristino e di riparazione, il pavimento in legno è sicuramente, tra tutte le pavimentazioni, quello che consente, nel tempo, il massimo ammortamento del costo iniziale;
Classificazione:
La pavimentazione in parquet distingue per:
tipo di legno, detto essenza (rovere, olivo, ecc.)
tipo di posa (a correre, a tolda di nave, a lisca di pesce, etc. )
qualità (definita in base alla direzione della fibratura, alla sua omogeneità ed alla presenza di caratteristiche quali stonalizzazione, nodi, o anche difetti quali alburno, fori di insetti etc.) dimensioni delle liste:
mosaico o lamellare, spessore mm 8, in liste tipicamente da cm 2 x 10, accostate a formare quadrotte da circa cm 10 x 10 pre-incollate su rete o carta; tipologia ultra-economica oramai in disuso.
industriale, piccole liste con spessori generalmente da 10 a 22 mm, composti a quadrotte tenute assieme da nastro adesivo prima della posa. In origine composto dagli scarti di altre lavorazioni (tipo lamellare) messi di costa e per questo di grandissima resistenza ed economicità, veniva usato in ambito industriale e pubblico: oggi è tornato di moda per la sua estetica originale e viene prodotto in modo più raffinato ma anche costoso.
lamparquet, spessore 10 mm, larghezze da 45-50 a 75 mm e lunghezze da 220 a 300 mm;
listoncini:
spessore 10 mm, larghezze 65-75 mm, lunghezze 350 a 450 mm (quindi leggermente maggiori al lamparquet)
spessore 14 mm, larghezze da 70-75 mm e lunghezze da 350 a 600 mm;
talvolta su listoncini 10 e 14 mm è disponibile la lavorazione maschiata che, aumentando la stabilità della tavola una volta incastrata con le altre a pavimento, consente di avere larghezze da 70-90 mm e lunghezze da 500 ad anche 1000 mm.
listoni, spessore 20/22 mm, larghezze da 90 a 150 mm e oltre, lunghezze da 600 a oltre 2 metri, lavorati a maschio e femmina generalmente sui 4 lati.

Parquet prefinito
Oltre ai suddetti pavimenti tradizionali in legno massiccio monostrato sono sul mercato i cosiddetti pavimenti multistrato prefiniti (pre-verniciati, pre-oliati, ecc.) composti da uno strato superiore in legno nobile, il cui spessore può variabile, a seconda del prodotto, da 6 mm a meno di 1 mm (detti comunemente 'impiallacciati'):comunemente lo spessore si aggira sui 3/5 mm. Lo strato di legno nobile è incollato su un supporto in legno dolce che può essere in multistrato o lamellare, che eventualmente puo' essere a sua volta controbilanciato (in modo da avere un "sandwich" simmetrico) da uno strato di legno nobile equivalente, che sarà quello che andrà poi effettivamente incollato sul massetto (prefinito a tre strati). Legni nobili comunemente usati sono: rovere, doussié, wengé, olivo, noce, iroko, teak, merbau, afrormosia, faggio. In quanto pre-finiti in fabbrica si prestano a lavorazioni particolari quali sbianche, tinture, spazzolature e anticature di vario genere, etc...

Pavimenti in laminato
Per impieghi meno impegnativi ma a maggiore resitenza meccanica (più adatti quindi ad applicazioni commerciali), sono disponibili elementi in materiale sintetico (quindi non si tratta propriamente di parquet) la cui superficie si presenta molto simile al legno sia alla vista che al tatto: sono detti comunemente "pavimenti in laminato"; si compongono in genere da un supporto di spessore mm 7/10 in HDF (Hight Density Fibreboard - vedi MDF), che viene imbibito di resine melamminiche e su cui viene applicata una stampa del materiale da riprodurre e uno strato protettivo ad alta resistenza all'usura. Eventualmente anche sulla faccia inferiore del pannello viene applicata una carta (carta craft) e strato protettivo per avere, come sopra, un "sandwich" simmetrico e maggiore stabilità (niente imbarcamenti "effetto banana"). La qualità del prodotto è data dallo spessore, da quanta resina viene usata per imbibire il supporto (che comporta maggiore stabilità all'umidità), dalla resistenza dello strato ("overlay") superiore, dalla qualità e ripetitività delle stampe applicate sulla faccia a vista, e da altri effetti estetici che migliorano l'imitazione di un prodotto naturale, tipicamente un parquet. Sono ormai di uso comune particolari sagomature della sezione del supporto, che sfruttandone l'elasticità in quanto privo di fibrature naturali, rendono possibile l'incastro stabile delle tavole senza l'aggiunta di collante, lasciandole in leggera tensione tra di loro. Questa semplificazione della posa, unita al fatto che i pavimenti in laminato non devono essere incollati a terra ma lasciati flottanti, ha favorito la diffusione del prodotto a larga scala per il "fai da te". Data l'economicità del materiale e la produzione in grandissima serie, il costo è sensibilmente inferiore ai prodotti in legno. Questi materiali sono normati dalla normativa europea EN13329.

Posa in opera
Il parquet può essere posato a terra incollato (con colle viniliche o bi-componenti), o galleggiante, o inchiodato (nella tipologia "listoni" o anche prefiniti di spessore circa mm 20) su sottofondo in cui siano stati precedentemente annegate delle liste di legno, con sezione a coda di rondine (dette magatelli) dove si va effettivamente a conficcare il chiodo che fissa la tavola. La posa inchiodata, vista la particolare preparazione del sottofondo, la buona manualità richiesta, la necessità di tavole spesse almeno 14/15 mm, e gli effetti secondari non più facilmente accettati (possibilità di avere tavole che si muovono leggermente scricchiolando) sta rapidamente diventando desueta. Listoni da 15 a 22 mm, che fino agli anni 1980/1990 venivano inchiodati, ora vengono essiccati con metodi particolari (sottovuoto) dal produttore, conferendogli maggiore stabilità, e incollati con collanti appositi.

Comportamento
Il parquet una esposto alla luce e all'aria, a pavimento finito, inizia un processo di ossidazione che lo porta a cambiare colore (tipicamente ma non esclusivamente, scurendosi) e rendere più omogenee le sue venature (tipico comportamento del Teak Asia). Questo processo varia per velocità ed intensità in riguardo alla specie legnosa (normalmente i legni esotici ossidano di più), alla quantità di luce a cui viene esposto, e alla finitura applicata (diversi tipi di vernici possono dare sia risalto al colore e all'ossidazione che limitarlo molto), e sebbene visibile in modo evidente nei primi mesi di vita del pavimento, può proseguire via via più lentamente anche per svariati anni.
Il parquet è un materiale sempre 'vivo' e quindi risente degli sbalzi di umidità estate/inverno tipici delle abitazioni moderne: in condizioni di scarsa umidità le tavolette si restringono leggermente portando a fessurazioni della pavimentazione, che poi lentamente si richiudono al ritorno in condizioni di umidità normale. Condizioni di umidità eccessiva (condensa, perdite d'acqua o infiltrazioni anche leggere ma continuative, cattiva manutenzione) portano le tavolette a imbibirsi ed allargarsi, fino ad arrivare a spingere e sollevarsi dal sottofondo, strappandolo, o, per essenze particolarmente nervose (quali tipicamente legni sudamericani) in casi eccezionali addirittura a danneggiare i tavolati del locale.